Rientro in Italia

Salve a tutti , pongo questo quesito: se io decidessi di trasferire la mia residenza in Italia dopo i 184 giorni trascorsi in Portogallo (gennaio/ luglio) avrei diritto alla defiscalizzazione fino alla fine dell'anno?

Se si dove posso trovare scritta questa normativa?


Grazie

certo, rientrerebbe nell'anno fiscale portoghese 2023.

E' proprio il fatto di essere stata residente all'estero per più di 184 gg che la rende fiscalmente in Portogallo

@micolino5 Grazie mille per la risposta è quello che penso ma vorrei vedere scritta questa normativa dettagliata., perchè e' vero che fatti 184 gg qua poi   per il resto dell'anno posso andare dove mi pare, ma cambiare  residenza è un'altra cosa credo.

@Katia antonelli ciao sono Elisabetta

Vai sul sito e compili modulo on line

@Katia antonelli dovrebbe essere così,ma onde evitare problemi con Imps forse è  meglio spostare la residenza fine/inizio anno!Ci sono stati casi che pur passati i 183 giorni Imps ha fatto le trattenute IRPEF e da qui ricorsi vari da are con i tempi burocratici che conosciamo!!!

@bettynamibia

scusa non capisco quale sito?

Io aspetterei a rifare la residenza in italia ai primi di gennaio, cosicché anche a imps e agenzia delle entrate non si inventano nulla. Meglio prevenire che curare.

Saluti

@alexmarti

gia anche questo è vero. Percio' sto cercando la normativa ufficiale. e dettagliata.

grazie

@Katia antonelli  IRS vai su google

grazie

La legge 10 luglio 1982, n. 562 “Ratifica ed esecuzione della convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica portoghese per evitare le doppie imposizioni e prevenire l'evasione fiscale in materia di imposte sul reddito, con protocollo aggiuntivo, firmata a Roma il 14 maggio 1980

Quando una persona fisica è residente di entrambi gli Stati contraenti:detta persona è considerata residente dello Stato contraente nel quale ha un'abitazione permanente; se essa  dispone  di un'abitazione permanente in entrambi gli Stati, è considerata residente dello Stato nel quale le sue relazioni personali ed economiche sono più strette (centro degli interessi vitali);se non si può determinare lo Stato nel quale detta persona ha il centro dei suoi interessi vitali, o se la medesima non ha una abitazione permanente in alcuno degli Stati, essa è considerata residente dello Stato in cui soggiorna abitualmente;se detta persona soggiorna abitualmente in entrambi gli Stati, ovvero non soggiorna abitualmente in alcuno di essi, essa è considerata residente dello Stato del quale ha la nazionalità;Se si ha la residenza in Italia e si vive all'estero per più di 183 giorni (184 in caso di anno bisestile) o non si ha avuto domicilio o dimora abituale per più di metà anno sul territorio italiano, si può essere considerati residenti all'estero ai fini fiscali123.Tuttavia, se si trasferisce la propria residenza in Italia dopo i 184 giorni trascorsi all'estero, non si ha diritto alla defiscalizzazione fino alla fine dell'anno1.Per maggiori informazioni sulla normativa fiscale dei residenti all'estero, ti consiglio di consultare il sito dell'INPShttps://www.inps.it/it/it/dettaglio-approfondimento.schede-informative.49937.normativa-fiscale-residenti-all-estero.html

@Chumy salve lei ne e' sicuro che se si sposta la residenza in Italia prima della fine anno non si ha diritto alla defiscalizzazione fino a fine anno?

Cordiali Saluti

@Chumy


Buongiorno e grazie per la risposta. Infatti nel link dell'inps che lei mi ha mandato ho letto questa normativa che dice:


Residenza fiscale


Per essere considerati residenti all'estero ai fini fiscali occorre necessariamente possedere uno dei seguenti requisiti:


  non essere stati iscritti nell'anagrafe dei residenti in Italia per oltre metà anno (ovvero 183 giorni o 184 nel caso di mesi bisestili);

  non avere avuto domicilio in Italia per oltre metà anno;

  non aver avuto dimora abituale in Italia per oltre metà anno.


Di fatto la mia domanda era : se trasferisco la residenza in Italia DOPO 184 giorni.


Quindi per quello che capisco se io riprendo la residenza in Italia e ci sto meno di 183/184 giorni, fiscalmente sono residente all'estero.



Mi sembra.

@Chumy

Scusi qui c'è una contraddizione:

Se si ha la residenza in Italia e si vive all'estero per più di 183 giorni (184 in caso di anno bisestile) o non si ha avuto domicilio o dimora abituale per più di metà anno sul territorio italiano, si può essere considerati residenti all'estero ai fini fiscali123.Tuttavia, se si trasferisce la propria residenza in Italia dopo i 184 giorni trascorsi all'estero, non si ha diritto alla defiscalizzazione fino alla fine dell'anno1

Ovvero se uno ha  gia residenza in Italia ma vive 184 gg all'estero ha diritto alla defiscalizzazione fino alla fine dell'anno, se invece si trasferisce la residenza anche dopo 184 gg non si ha piu' diritto?. C'è qualcosa che non mi torna o non capisco.

@ Chumi : Per quanto mi risulta, se si e' residenti in Italia , anche se  si passano piu' di 184 gg all'estero, si continua ad essere residente fiscale in Italia ed ivi si pagano le tasse. Se non si trasferisce la propria residenza fuori dall'Italia , anche trascorrendo tutto l'anno all'Estero, si pagano le tasse in Italia.

@morcal

Credo che lei non sia un pensionato Aire residente all'estero pertanto da quello che scrive si evince lei è completamente all'oscuro delle normative.

Effettivamente,oppure non ha capito bene il quesito!

Amen

@morcal

mah!!!!

alternativa e essere residente in Italia non più dei tre mesi di fine anno ,ottobre novembre e in dicembre rientrare in Portogallo

ai primi di ottobre rientrare e prendere la residenza novembre tranquilli e alla meta di dicembre dire in comune che si espatria in Portogallo ,non più di tre mesi come turista con tutte le complicazioni che ciò implica come documenti essendo iscritti AIRE

e una furbetta che usa la lentezza burocratica , visto che si può essere turista per tre mesi poi ognuno fa come si sente con le complicazioni che ciò implica con ambasciata Italiana

alternativa e essere residente in Italia non più dei tre mesi di fine anno ,ottobre novembre e in dicembre rientrare in Portogallo
ai primi di ottobre rientrare e prendere la residenza novembre tranquilli e alla meta di dicembre dire in comune che si espatria in Portogallo ,non più di tre mesi come turista con tutte le complicazioni che ciò implica come documenti essendo iscritti AIRE
e una furbetta che usa la lentezza burocratica , visto che si può essere turista per tre mesi poi ognuno fa come si sente con le complicazioni che ciò implica con ambasciata Italiana
-@Chumy

Ho riletto per 3 volte ciò che hai scritto eppure non l'ho capito .

@Katia,


Residenza fiscale in Portogallo:

https://info.portaldasfinancas.gov.pt/p … irs16.aspx



Accordo per evitare la doppia imposizione Italia/Portogallo - scritto in portoghese e italiano:

https://info.portaldasfinancas.gov.pt/p … ncoes.aspx

(Selezionare Italia)

Katia, nella convenzione che è stata indicata all'art. 4 (se non sbaglio cito a memoeria) si chiarisce un elemento che è comunque basilare su tutta la convenzione. La tassazione NON è frazionabile su base annuale. O tutta in un paese o tutta in italia. Il concetto vale, per i soli redditi di pensione, per tutti i paesi convenzionati.

Quindi se la residenza era in PT e la cambi dopo il 184 gg il tuo reddito va dichiarato in Portogallo.

Il problema che potrebbe insorgere è INPS che una volta cancellata la iscrizione ad AIRE e decaduto il conto estero torni a pagare il netto perchè lo paga in Italia. E li credo ci si scontri con la burocrazia italica che è abbastanza ostica. Anche se con delle buone motivazioni nelcaso di specie.  Si potrebbe chiedere ad <INPS> >>(negli uffici dove risiedieresti perchè anche li ogni provincia è una patria a parte).

Io consiglierei di spostare la residenza nel mese di dicembre o anche di gennaio successivo .


Se poi ci sono problemi sanitari di copertura per cure che si vogliono fare in Italia allora è un altro paio di mancihe. le normative non cambiano ma lo scoglio >INPS (che è un dubbio non una riscontro) del pagamento del netto rimane. Inftti nel caso pagasse il netto poi fare la dichiarazione  dei redditi diventerebbe un bel problema. Il CUD non è frazionabile e comunque per alcuni mesi in IT avrebbero trattenuto. Poi te li restituiscono ?.  Faccio fatica a crederlo.

E si in effetti qualcuno ha dovuto fare ricorso con l'importante perché gli avevano fatto le trattenute dal momento che era stata ripresa la residenza in Italia, per quanto riguarda il sistema sanitario e' un'altra incognita non sufficientemente chiara ance perche' io mnell'anno dopo dichiaro i redditi dell'anno prima!

@ls4giovanni : nel momento in cui INPS recepisce la residenza italiana e' obbligata ad agire da sostituto d'imposta  ed effettuare le ritenute  ( IRPEF e addizionali regionali) per conto dell'Agenzia delle Entrate. Del resto e' anche vero che , nel caso inverso, non appena recepito il trasferimento di residenza all'Estero avvenuto  entro il primo semestre ,  INPS comincia a pagare il lordo dell' assegno ed eroga l'arretrato  ( le ritenute effettuate ) dal mese di Gennaio precedente ( almeno a me l'ha fatto ).

@morcal Vero. Anche con mè ha fatto uguale. Tuttavia mentre nel caso di inizio residenza estera INPS mi ha prontamente pagato il lordo dei mesi precedenti all'iscrizione, non credo che farà uguale nel caso inverso.

E quindi come si fà a fare una dichiarazione dei redditi in Portogallo usando un CUD annuale ?.

Magari si potrebbe dichiarare solo i mesi residenti in portogallo senza allegare CUD. Ma viceversa per la dichiarazione dei redditi in IT per i mesi residui non credo sia possibile non fare riferimento al CUD.

Sempre assunto e confermato che la tassazione non sarebbe frazionabile (forse anche per le ragoioni indicate). Quindi non potrebbe sussistere nemmeno il fatto che si  dichiari un pezzo quà e un pezzo là.

Io non sono un commercialista ma il dato di fatto è quello.

Giusto per dare un'idea di come procedere a @Katia antonelli ( io mi trovero' quanto prima nella sua stessa situazione ) ed in funzione della prassi delle varie entita' coinvolte ( Fisco portoghese, Fisco italiano, INPS e ASL italiana), io farei in questo modo :



  • Trasferimento in Italia dopo 184 giorni ( diciamo in Luglio 2023) con iscrizione al Comune di residenza ed ASL di competenza
  • Notifica ad AIRE,INPS, banca italiana : INPS comincia a trattenere le imposte dal cedolino e le gira al Fisco italiano
  • Nel 2024 presentazione IRS al Fisco portoghese col CUD per l'intero anno 2023
  • Nel 2025 presentazione della dichiarazione dei redditi 2024 al Fisco italiano portando in detrazione come credito d'imposta le tasse trattenute da INPS nei sei mesi luglio-dicembre 2023 (affidandosi magari ad un commercialista capace).

Il Fisco italiano argomentera' che essendo venuta a mancare una delle tre condizioni per non essere considerati residenti fiscali in Italia ( 1-residenza anagrafica, 2-permanenza all'estero per 184gg , 3-centro interessi fuori confine italiano) non c'e' diritto all'esenzione: la vedo dura ma non immagino altri meccanismi per recuperare le tasse trattenute per i mesi in cui si e' stati formalmente residenti fiscali all'estero . Ovviamente tutto diventerebbe piu' semplice se si riuscisse ad effettuare il rientro da inizio gennaio .

Uno ci sarebbe.

Dichiarare tutto in Italia usando il CUD che ovviamente riporterà solo le trattenute alla fonte realmente operate. Senza integrarle, ovviamente.

Poi in caso di controllo a posteriori (che non è così scontato come in Portogallo) bisogna essere pronti a sostenere un contenzioso.

Ovviamente in Portogallo nessuno dichiara nulla e nessuno chiede nulla visto che non siete più residenti. Non credo proprio che qualcuno possa entrare nel merito dei giorni. Per altro non facilmente dimostrabile.

Trasferimento in Italia dopo 184 giorni ( diciamo in ottobre 2023) con iscrizione al Comune di residenza ed ASL di competenza

NON ripeto NON Notificare ad AIRE,INPS, banca italiana

Nel 2024 presentazione IRS al Fisco portoghese col CUD per l'intero anno 2023

tenere conto che INPS fa i conteggi fine settembre ragione per cui ottobre e a dicembre notificare in comune l'espatrio in Portogallo ,e il comune che notifica a asl l'espatrio per la cancellazione asl

poi toccherà notificare a ambasciata di Lisbona espatrio in Portogallo entro marzo

Chumy, io credo che il problema nasca prorprio dalla necessità di avere attivata l'assistenza sanitaria italiana il più brevemente possibile. Non sarebbe il primo ed unico caso. A quel punto devi fare tutta la pratica di trasferimento e scatta la tassazione in detrazione alla fonte.

Dopo di che come ti regoli con la dicharazione e con le tasse da pagare per il periodo "portoghese" ?


In una situazione normale non ci sarebbe problema. Tu rentra quando vuoi basta che la pratica la inizi dopo il mese di dicmebre. L'annata trascorsa, indipendentemente da dove sei stato a vivevre sarà tassata portoghese e quella nuova sarà tassata inps.


La questione dei 184 gg l'abbiamo discussa ampiamente. Se hai un contratto di affitto e i tuoi interessi sono in Portogallo (il che non vuol dire restarci stabilmente) nessuno ti contesterà nulla.

Anche perchè tocca all'amministrazione provare che NON sei stato fuori dall'Italia per 184 gg e a quella Portoghese semmai che non sei stato in Portogallo (dopo che ti hanno fatto pagare le tasse !!!???). E queste verifiche vengono fatte se sono all'interno di un grosso procedimento penale, fiscale o finanziario. Non credo sia un caso comune anche perchè estremamente costoso.ì con intercettazioni ambientali, pedinamenti etc etc.

@Chumi e @ls4giovanni01 e @altri, visto che manco dall'Italia da 20 anni non sono piú aggiornato su alcune cose italiane e quindi vorrei gentilmente sapere


1) in Italia non é sufficiente essere lá residenti per avere l'assistenza medica completa o ci vuole qualcosa altro?

2) ai pensionati italiani vengono fatte trattenute per l'assistenza sanitaria? o le trattenute vengono fatte solo a chi lavora (dipendente o autonomo)?


Inoltre, se lo sapete:

3) un italiano che rientra in Italia diventa lá residente giá dal momento che va al comune a comunicare il rientro o c'é una procedura da seguire come quella che devono seguire gli stranieri? Faccio questa domanda per sapere come comportarsi in modo corretto con il calcolo dei giorni 183/4!!


Mille grazie

@pbsq53:

A mia conoscenza ( vale per pensionati):

1- Basta essere residenti

2-Solo trattenute IRPEf ed addizionali  IRPEF locali ( non contributi per assistenza sanitaria , pagati durante la vita lavorativa e contibutiva )

3-Dopo la registarzione come residenti al Comune , ASL/Agenzia Entrate aggiornano i propri registri e viene emessa/recapitata la nuova Tessera Sanitaria

Comunque ognuno che ha informazioni aggiuntive/aggiornate  le dia perche' d'interesse generale

@pbsq53:
A mia conoscenza ( vale per pensionati):
1- Basta essere residenti
2-Solo trattenute IRPEf ed addizionali IRPEF locali ( non contributi per assistenza sanitaria , pagati durante la vita lavorativa e contibutiva )
3-Dopo la registarzione come residenti al Comune , ASL/Agenzia Entrate aggiornano i propri registri e viene emessa/recapitata la nuova Tessera Sanitaria
Comunque ognuno che ha informazioni aggiuntive/aggiornate le dia perche' d'interesse generale
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@morcal 1000 grazie per le info.

Saluti

Confermo le risposte.

Vorrei aggiungere di non preoccuparti dei 184 giorni. E' un dato non verificabile a posteriori e che nessuno ti chiede di dichiarare o di verificare. 

Tieni solo conto che da quando rientri in Italia INPS inizerà a pagarti il netto versando l'imposta per tuo conto. Quindi se vuoi risnetrare cerca di farlo verso la fine dell'anno o inzio del nuovo. In modo che i redditi passati li dichiari in Portogallo e quelli dell'anno successivo verranno trattenuti da INPS.

Confermo le risposte.
Vorrei aggiungere di non preoccuparti dei 184 giorni. E' un dato non verificabile a posteriori e che nessuno ti chiede di dichiarare o di verificare.
Tieni solo conto che da quando rientri in Italia INPS inizerà a pagarti il netto versando l'imposta per tuo conto. Quindi se vuoi risnetrare cerca di farlo verso la fine dell'anno o inzio del nuovo. In modo che i redditi passati li dichiari in Portogallo e quelli dell'anno successivo verranno trattenuti da INPS.
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@ls4giovanni tutto chiaro, grazie!!

Saluti

Confermo le risposte.
Vorrei aggiungere di non preoccuparti dei 184 giorni. E' un dato non verificabile a posteriori e che nessuno ti chiede di dichiarare o di verificare.
Tieni solo conto che da quando rientri in Italia INPS inizerà a pagarti il netto versando l'imposta per tuo conto. Quindi se vuoi risnetrare cerca di farlo verso la fine dell'anno o inzio del nuovo. In modo che i redditi passati li dichiari in Portogallo e quelli dell'anno successivo verranno trattenuti da INPS.
-@ls4giovanni

non se si dichiara al comune la volontà di espatriare in Portogallo entro l'anno ;l'anno nuovo e tonalmente residente in Portogallo

@Katia antonelli no perché nel momento che cambi residenza devi comunicare all INPS LA residenza in Italia e non hai più la defiscalizzazione  Ciao