Vita da expat: dal Madagascar alle Bermuda passando per Bora Bora

Interviste agli espatriati
  • expat aux Bermudes
Pubblicato 2022-05-20 alle 10:00 da Nelly Jacques
Clémentine è francese. Ha vissuto fino ai 18 anni in Madagascar con i genitori e poi ha inIziato a girare il mondo. Dopo aver vissuto sette anni a Bora Bora, ora si trova alle Bermuda.

Viaggi fin da piccola, ci parli della tua infanzia?

Il mio primo viaggio l'ho fatto quando avevo 1 anno: un volo Marsiglia – Antananarivo (Madagascar). Ho vissuto lì con i miei genitori fino all'età di 18 anni. Sono cresciuta in Madagascar e in quel periodo gli unici viaggi che facevamo erano per andare a trovare i nonni in Francia, in estate.

Dopo la maturità, hai proseguito gli studi in Francia. Che ricordo conservi di questa esperienza?

Ho lasciato il Madagascar dopo la maturità per studiare lingue straniere all'Università di Nizza. È stata una vera scoperta per me e un'esperienza che mi ha insegnato molto. Ho scoperto cosa significa l'indipendenza, ho imparato a vivere da sola e a prendermi cura di me. 
All'inizio ero piuttosto restia e mi mancava molto il Madagascar. Ho avuto difficoltà ad adattarmi (alle persone e al freddo). Ci è voluto del tempo prima che mi sentissi a mio agio in Francia.

In seguito ti sei trasferita a Bora-Bora, dove hai vissuto per 7 anni. Cosa ti ha portato lì?

In Madagascar ho studiato turismo e avevo un solo desiderio: scoprire il mondo. I miei genitori avevano amici che vivevano a Tahiti e ne ho approfittato per andare da loro. All'epoca non lavoravo e sono rimasta li per tre mesi. In quel lasso di tempo ho trovato il mio primo "vero" lavoro in un hotel di lusso a Bora-Bora. L'isola di Bora-Bora è magnifica sotto ogni punto di vista e sono rimasta per 7 anni. Il suo stile di vita è semplice e tranquillo. Le persone sono gentili, accoglienti e la cultura è molto radicata. Da lì ho avuto la possibilità di viaggiare in tutti i paesi confinanti con la Polinesia (Giappone, Hawaii e la costa occidentale degli Stati Uniti, Bali, Australia, ecc...).

Dove sei in questo momento?

Di recente sono arrivata alle Bermuda per un nuovo lavoro nel settore alberghiero. È un'esperienza diversa da quelle che ho già avuto modo di vivere perché l'isola delle Bermuda fa parte dell'Inghilterra quindi, tanto per cominciare, si guida a sinistra. La tradizione culturale non è così sentita qui alle Bermuda, ma la gente è adorabile e accogliente. Il cibo, purtroppo, risente molto dell'influenza americana, quindi non è sano. Il clima è tutt'altro che tropicale. Molte persone pensano che le acque del mare siano calde, ma non è così. Le Bermuda si trovano in mezzo all'Oceano Atlantico, tra New York e la Florida, e non nei Caraibi. Quest'isola quindi non ha un clima tropicale e in inverno (da ottobre a marzo) le temperature variano tra i 15 e i 20ºC.

Quello che mi ha colpito è stato vedere che la vegetazione è molto rigogliosa e varia, ci sono sia fiori tropicali che abeti. Adattarsi qui è abbastanza facile ma va detto che è una delle isole più costose del mondo, perchè tutto viene importato e non c'è produzione locale. Gli stipendi sono elevati ma il costo della vita è alle stelle.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Continuerai a viaggiare o metterai radici da qualche parte?

Vorrei continuare a unire la passione per i viaggi con il mio lavoro negli hotel. Ho voglia di scoprire altri luoghi. Mi rende orgogliosa dire che ho vissuto in tante parti del mondo, e mi piace far sognare un po' le persone raccontando la mia esperienza. Per il momento non penso di fermarmi.

Cosa ti piace di più e di meno della tua vita da nomade?

Amo la possibilità di scoprire nuove culture, incontrare nuove persone, mi mancava parlare inglese quotidianamente (amo la lingua di Shakespeare).

Quello che mi piace di meno è che non ho una casa. Ho perso un po' le mie radici. La mia vita è racchiusa in 3 valigie da 23 chili ciascuna.

Hai qualche consiglio per gli espatriati che vogliono lavorare nel settore della ristorazione?

L'esperienza dell'espatrio è, secondo me, una delle scelte migliori che potessi fare. Mi ha regalato una mente aperta e mi ha dato la possibilità di incontrare persone fantastiche. A differenza della Francia, dove il settore alberghiero/ristorativo non è dei migliori (tante ore e mal pagate), andare a lavorare all'estero ha il sapore di una nuova sfida e dà un valore aggiunto al curriculum.

C'è qualche destinazione insulare che consigli in particolare?

La Polinesia francese è davvero un posto bellissimo e, trattandosi di un territorio francese d'oltremare, la burocrazia è piuttosto facilitata, a differenza delle Bermuda dove bisogna richiedere un permesso di lavoro.

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